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Articolo 612 bis cp: il reato di stalking
Stalking: uno dei reati più odiosi e purtroppo spesso al centro delle cronache, poiché in molti casi rappresenta il prodromo di un omicidio. Di cosa si tratta? In Italia è entrato solo di recente nel codice penale, all'articolo 612 bis cp, che prescrive e delimita in maniera molto netta questo reato persecutorio contro la persona, che si manifesta in maniera reiterata. Poiché le denunce stalking sono in aumento, molte persone si affidano anche ai servizi di investigazione per trovare le prove decisive affinché l'articolo 612 bis codice penale possa trovare la sua piena applicazione giudiziaria: vediamo allora come si definisce questo reato e cosa comporta dal punto di vista sanzionatorio.
L'articolo 612 bis cp: la definizione
Quando denunciare per stalking? Cosa vuol dire questa parola? Derivato da un termine angolassone, to stalk, verbo che significa "inseguire" e per estensione connotativa anche perseguitare, prevede che in ballo vi siano due soggetti, il persecuore appunto, e la vittima. In genere il reato di stalking si configura nel momento in cui vi è una persecuzione continua e reiterata, sotto forma di appostamenti fisici, ma anche con telefonate e messaggi continui che costringono la vittima a cambiare numero o a mantenere il telefono sempre spento. E naturalmente lo stalker reato telematico ne è un altro aspetto peculiare, poiché la persecuzione può avvenire anche attraverso social network e altri mezzi tecnologici per spiare continuamente la vittima designata. Dunque l'articolo 612 bis cp ci spiega cosa vuol dire stalker, ma questo comportamento persecutorio, sotto forma di minacce, molestie ed altri atti di natura lesiva per la persona, deve provocare disagi non solo fisici ma anche psichici, come stati di ansia, paura, depressione, che arrivano a minare la quotidianità della vittima, affinché possa scattare quanto prevede l'articolo 612 codice penale.
La delimitazione del reato secondo l'articolo 612 bis cp
La definizione di stalker può apparire in questo modo un po' generica, e in effetti non è possibile desumere un modello omogeneo di condotta se non ci rifacciamo anche alla casistica: l'introduzione del reato nel codice penale si è reso necessario per l'aumentare di atti persecutori da parte di ex partner che spesso sono stati il preludio a femminicidi, e sulla scorta di questa urgenza sociale si può dire che si è arrivati a delimitare il perimetro del reato e offrire alla parola stalker definizione e connotazioni più precise. Emerge che in circa l'80 per cento dei casi accertati lo stalker è un uomo, un tempo marito, compagno o fidanzato della vittima, che non accetta la fine della relazione e continua a perseguitare con modi violenti e oppressivi, non solo fisicamente ma anche psicologicamente, la propria ex. Più rari sono i casi invece di "corteggiatori" respinti o anonimi, ma non mancano anche fan che perseguitano il Vip di turno: ricordiamo che prima ancora che diventasse reato attraverso l'articolo 612 bis cp, lo stalking è diventato di dominio pubblico avendo come "testimonial", suo malgrado, la presentatrice televisiva Michelle Hunziker, vittima lei stessa di un maniaco persecutore, che insieme all'avvocato Giulia Bongiorno ha portato alla luce la questione e si è battuta in prima persona affinché diventasse reato. Infine, pur essendo un numero decisamente più esiguo, sono stati accertati anche diversi casi di stalking al femminile, dove la persecutrice era lei e la vittima lui, a dimostrazione che purtroppo l'estensione del fenomeno è concreta ed era davvero necessario configurare tale prassi persecutoria come reato.
Cosa dice l'articolo 612 bis cp
In base alla definizione riportata nel testo normativo, l'articolo 612 bis cp che definisce il reato di stalking sancisce letteralmente quanto segue:
"Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato d’ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita".
Rientrano nella fattispecie diversi atti persecutori come sorvegliare, pedinare, seguire i movimenti o raccogliere informazioni sulla vittima, ma anche appostarsi sotto casa o introdursi in essa, oppure seguire la vittima sul luogo di lavoro. Inoltre configura il reato anche la minaccia verbale, estesa a congiunti e persone vicine alla vittima, così come la diffusione di informazioni oltraggiose e diffamatorie. In quest'ultimo caso citiamo un altro caso di cronaca divenuto purtroppo celebre, quello di una ragazza della provincia di Napoli, Tiziana Cantone, la cui diffusione di immagini intime su siti web l'ha spinta al suicidio: immagini che tutt'ora sarebbero ancora circolanti, a dimostrazione di quanto ancora sia difficile ottenere dal reato definito dall'articolo 612 bis cp un'efficacia oltre al mero aspetto sanzionatorio, soprattutto quando la persecuzione arriva mediante l'utilizzo dei mezzi di comunicazione digitale.
Gli aumenti della pena
Purtroppo spesso è ammonimento stalking di qualcosa di più grave che poi accade, ovvero l'omicidio oppure il suicidio della vittima: i casi di cronaca raccontano ogni giorno questa triste e spietata parabola che dalla persecuzione giunge fino alla morte. Va detto che il codice penale prevede anche aumenti di pena se il fatto è commesso da un coniuge o ex coniuge oppure se il fatto è commesso a danno di un minore, di una donna in stato di gravidanza o di una persona con disabilità, ma purtroppo in molti casi tale severa prescrizione non riesce a prevenire la trasformazione del reato di stalking in un omicidio.
Servizio di portierato: cos’è e come funziona?
Tutti i diritti, doveri e limiti dei servizi di portierato. La sicurezza delle persone e delle cose al primo posto.
Il servizio di portierato è uno di quei servizi ritenuti molto utili proprio per la sicurezza che si dedica a persone e/o cose. Col passare degli anni la richiesta di questo servizio è andata sempre più aumentando, soprattutto a causa dell’aumento di azioni criminose.
L’istituzione del servizio di portierato è estremamente utile come abbiamo detto, ma la sua richiesta comporta dei costi non indifferenti e a causa di questo, sempre più condomini scelgono di farne a meno.
Ora vediamo cos’è il servizio portierato, a cosa serve e quali sono i ruoli.
Non solo talento investigativo: come diventare detective
Come diventare detective? Avete fiuto per le investigazioni e vi sentite dei provetti Sherlock Holmes? Sappiate che il talento e l'intuito di per sé non bastano per essere legittimati ad operare sul territorio italiano. Come per tutti i mestieri e le professioni, anche il detective privato necessita di studio oltre che il possesso di una licenza che autorizza a compiere investigazioni per conto di clienti privati. Vediamo allora come diventare detective, tutti i passi necessari che sono stati vidimati dallo Stato tramite un apposito decreto ministeriale con i requisiti per rilasciare l'autorizzazione, esplicando appunto tutte le formalità ritenute indispensabili per la licenza.
Come diventare detective, i passaggi
Innanzitutto il decreto, oltre che spiegare come ottenere la licenza investigatore privato, distingue gli operatori del settore tra investigatore privato titolare di istituto, investigatore autorizzato dipendente, informatore commerciale titolare di istituto e informatore autorizzato dipendente. L'investigatore privato deve avere ovviamente la fedina penale immacolata, inoltre è obbligatorio il possesso di una laurea in giurisprudenza o equivalente come economia e altre, oppure un master in criminologia o scienze delliinvestigazione, ed anche aver frequentato un triennio di praticantato e i conseguenti corsi di aggiornamento come stabilito dal sopracitato decreto. Volendo sintetizzare, ecco i passaggi fondamentali su come diventare investigatore nelle sue varie articolazioni:
- Per un investigatore privato dipendente bisogna essere in possesso di un diploma di scuola media superiore, la certificazione di tre anni di pratica continuativa come collaboratore presso un investigatore privato titolare di istituto, autorizzato in ambito civile da almeno cinque anni, e aver partecipato ai corsi di perfezionamento organizzati da tutti i centri di formazione professionale autorizzati dal ministero dell'Interno e dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza
- Per un investigatore privato titolare di istituto serve un titolo di laurea anche triennale in una di queste facoltà: Psicologia a indirizzo forense, Scienze Politiche, Giurisprudenza, Economia, Sociologia, Scienze dell'Investigazione. Obbligatori anche qui il triennio di attività pratica e i corsi di perfezionamento presso i centri accreditati dal ministero.
- Chi vuole aprire un'agenzia investigativa deve ottenere una licenza di Pubblica Sicurezza, facendone richiesta alla Prefettura del territorio in cui si vuole stabilire la propria sede, e iscriversi alla Camera di Commercio locale.
- Si può anche lavorare come investigatore privato senza licenza, con la qualifica di collaboratore professionale, ma si possono svolgere solo limitati incarichi investigativi.
Esiste anche un altro modo per diventare investigatore privato dipendente, ossia svolgendo le attività di indagine presso i reparti investigativi delle Forze di Polizia per almeno cinque anni, ma bisogna aver lasciato il servizio da almeno quattro anni, senza alcuna nota di demerito.
Come diventare detective professionista
La parola "professionista" relativa a detective in realtà ha un'accezione ambigua: invero un investigatore privato Napoli o in qualsiasi altra città italiana non prevede alcuna iscrizione a un albo professionale, a differenza di altre professioni che invece hanno tale tipologia di regolamentazione. E tuttavia, come abbiamo descritto nei capitoli precedenti, chi vuole sapere come diventare detective non può che partire da un titolo di laurea come quelli citati, a cui bisogna aggiungere il possesso della licenza per l'esercizio della professione rilasciata dalla Prefettura competente per sede di attività. Va anche detto che sono stati istituti apposti corsi formativi equipollenti: chi vuole un giorno aprire un istituto di investigazioni private Napoli, può frequentare ad esempio un corso di laurea a numero chiuso in Scienze dell'Investigazione presso l'Università degli Studi dell’Aquila, oppure la laurea specialistica in Sicurezza e criminologia investigativa presso l'Università di Bologna, o ancora, sempre presso il medesimo ateneo, il corso di laurea di primo livello per "Operatore della sicurezza e del controllo sociale" per acquisire le competenze necessarie circa le strategie investigative, di controllo e di sicurezza orientate alla prevenzione della criminalità. Queste sono dunque le modalità formative esistenti per sapere come diventare detective in Italia.
Perché i sistemi antitaccheggio sono necessari
Qualsiasi negozio, piccolo o grande che sia, utilizza sistemi antitaccheggio per evitare di subire furti della merce esposta, con tutto ciò che concerne in termini di danno economico. La loro installazione è un investimento necessario tanto per la piccola attività al dettaglio quanto per le grandi catene e i negozi dei centri commerciali visitati da centinaia di persone ogni giorno. Ma come funzionano questi sistemi antitaccheggio? Ne esistono di diversi tipi, ma alcuni di essi sono più diffusi e comuni di altri: vediamo insieme quale dispositivo antitaccheggio risulta essere il più utilizzato in virtù dei riscontri avuti in termini di efficacia.
La microspia ambientale nel settore investigativo
Volgarmente definita "cimice", la microspia ambientale rappresenta uno degli sturmenti indispensabili nel lavoro quotidiano di un investigatore privato. Infatti questo piccolo apparecchio elettronico è in grado di captare un segnale audio entro una certa portata e convogliarlo nell'etere mediante un segnale di radiofrequenza composto da onde elettromagnetiche, che possono essere catturate solo da un dispositivo ricevitore particolare. Tanto semplici quanto tecnologicamente sofisticate, le microspie ambientali sono croce e delizia a seconda della prospettiva: attraverso di esse si può venire a conoscenza di qualsiasi conversazione effettuata all'interno di una stanza, ed ecco perché questo strumento è alla base di tanti successi investigativi.
La separazione con addebito: cosa vuol dire?
In ambito giudiziario la separazione con addebito è quella che vede uno dei due coniugi accusare l'altro di infedeltà, per cui deve assumersi integralmente la responsabilità della fine dell'unione matrimoniale. Tale attribuzione di responsabilità, ove riconosciuta, deve essere contenuta nella sentenza di separazione, ecco perché viene definita tecnicamente separazione giudiziale con addebito. L'infedeltà non è la sola condizione che costituisce giuridicamente l'addebito, vi rientrano anche problematiche legate alla coabitazione o alla collaborazione nell'interesse della famiglia, ma buona parte dei casi di separazione con addebito deriva appunto dalla consumazione di adulterio, e in questi frangenti le investigazioni private svolgono spesso un ruolo decisivo.